mercoledì 5 ottobre 2011

Ibra non ha più voglia...

...a dire il vero mercoledì sera in coppa mi sembrava che la voglia non gli mancasse affatto. Domenica con la Juve tutto il contrario, ma quando la squadra non gioca è difficile giudicare i singoli, soprattutto un attaccante.
Un'uscita da poco, la sua. D'altronde Ibrahimovic è questo: lascerà il ricordo di giocate fantastiche ma anche molto poco, quasi nulla del resto. 
I soldi non c'entrano, c'è gente che guadagna un milione di euro al mese e si suicida.
Il punto è un altro. Lui, come tutti gli sportivi di alto livello, in cambio di lauti stipendi, fama, e tutto il resto ha il dovere, finchè gioca questa partita, di essere all'altezza.
Sto leggendo un bellissimo libro che vi consiglio, Open di Andre Agassi (Einaudi), che pubblica le sue memorie di tennis e di vita a carriera conclusa.
C'è tutta la sofferenza per uno sport che fin da bambino ha sempre odiato con tutte le sue forze, nonostante sia stato tra i primi del ranking mondiale per almeno dieci anni.
Però lo racconta a bocce ferme, dopo avere onorato la sua carriera fino agli ultimi incontri, quando veniva messo in condizioni di stare in campo per un solo match con terrificanti iniezioni di cortisone che, a effetto concluso, gli impedivano quasi di camminare per giorni.
Ibra è all'apice della carriera, è uno dei calciatori (e degli sportivi in generale) più pagati al mondo, se il gioco non gli gusta più si ritiri e faccia quello che ha voglia di fare.
Nessuno di noi ha voglia di vederlo soffrire così...
Le bugie a volte sono necessarie, e questo è il caso: meglio stare in silenzio e giocare, almeno per il rispetto di chi, facendo un lavoro che gli fa schifo, stenta ad arrivare alla fine del mese.
Ugh, ho detto. C.S.

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