domenica 2 ottobre 2011
Vedi il Napoli e poi t’incazzi
Su
facebook un amico, fra l’altro milanista, mi ha suggerito che dopo aver visto
la partita di sabato sera a San Siro la sensazione sia stata quella che
qualcuno abbia già deciso - per una serie di ragioni – che il Napoli debba
vincere lo scudetto. Una tesi dietrologica e anche avanzologica, ma io son
convinto che se anche vengono iniettate potenti cazzate arbitrali a favore dei
muscoli (niente male, nel complesso) dei partenopei, alla fin fine non
succederà. A parte questo, io ai ragazzi nerazzurri non ho nulla da
rimproverare nell’occasione, se non l’ingenuità di Nagatomo sul secondo gol:
bastava che al suo posto ci fossero stati Lucio o Samuel e il pallone sarebbe
finito in tribuna in un amen, come si deve in quei casi. Poi, ripeto,
nient’altro da dire e imputare: fino all’espulsione vergognosa di Obi (che, fra
l’altro, fino a quel momento si era comportato finalmente bene quasi a tutto
tondo) arrivata dopo un’ammonizione che neanche su un campo a 5 sarebbe mai
stata appioppata, la partita era stata bella, aperta e sarebbe potuta finire in
ogni modo, anche con il primo tempo concluso da noi in vantaggio se il
guardalinee ci avesse visto appena un cicinino meno bene e non si fosse accorto
dei tre centimetri che mettevano fuorigioco Pazzini (invece, onestamente e con
bravura se n’è accorto, pensa te!). Dopo la nequizia commessa dalla giacchetta
gialla rispetto all’ammonizione da oratorio, al rigore inesistente e al rosso conseguente
tutto è saltato, un po’ anche i nervi, e ci sta ( e se ci sta anche che
s’incazza Ranieri, vuol dire che è stata davvero una vergogna). Ma non mi
demoralizzerei: la strada è giusta, la voglia di combattere anche, gli infortunati
stanno tornando sani, tutti sembrano finalmente credere di nuovo alle loro
possibilità. Ci sarà tempo per rifarsi e riparare: in fondo, l’ambaradan è
appena all’inizio. Anche ai torti si potrà rimediare, pur se bruciano: qualche
volta succede che capitino, e caratteristica primaria dei grandi è quella di
riuscire a vincere anche l’imbecillità armata di fischietto. Un po’ incazzato
in verità lo sono, sì, ma sono anche convinto che passa presto, e il 3 a 0 lo
ricacciamo in gola alla prima occasione utile. Che poi magari sarà il San
Paolo, al girone di ritorno: non so com’è, ma son mi sento che rendiamo la
pariglia nel giro di un girone, fra l’altro da una posizione di classifica che
sarà (e ci mancherebbe altro!) per noi nettamente
migliore, per loro invece il contrario. Se mi sarò sbagliato, mi raccomando, non
mancate di ricordarmelo. Fin d’ora prometto che farò ammenda. T.M.
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